Pubblicato da Manuela Di Dalmazi
"Io"
Il termine “biografia” in tutti i siti di personaggi illustri ha il sapore della prefazione di un importante libro con dati estratti dal servizio demografico, quasi sempre viene utilizzato il termine “Bio” mi ricorda ortaggi e cibi soggetti a severa disciplina e non fa per me.
Avevo pensato con presunzione a “Diografia” ma fulmini e saette cadutemi a pochi centimetri è stato l’avvertimento per l’errore che stavo per commettere.
“Miografia” è egoista e possessivo,
"Mitografia" troppo narcisistico, per cui ho deciso di chiamare questa sezione semplicemente “Io”.
Un po’ egocentrica, ma cercherò di far di necessità virtù, soprattutto quando capirò esattamente cosa Dio vuole da me.
Sono nata in un ridente paesino ai piedi della Maiella, Guardiagrele, nel quale ho preso solo la prima boccata d'aria fresca, (ho ancora mal di gola!) Cresciuta e pasciuta a Pescara sulla costa Adriatica vicino l'obelisco del sommo poeta Gabriele D'Annunzio dal quale ahimè ho ripreso solo la statura.
Fin dalle scuole medie, presso le suore dell'ordine delle Orsoline di Chieti, vergavo poemi d'ispirazione pessimistico leopardiani e riottosi Bodleriani dedicati in senso avverso a mia madre che ben presto fecero di me una prematura orfana.
Verso i dieci anni mio zio musicista, celebre in quelli del conservatorio di Santa Cecilia in Roma, ahimè defunto, scoprì che avevo l’orecchio perfetto per cui mi costrinsero a studiare pianoforte per ben cinque interminabili anni, io che volevo fare la ballerina alla Heather Parisi. "Com'è umano lei" avrebbe detto Fantozzi.
Quindi con la tristezza nel cuore suonavo con le mani e componevo mentalmente versi.
Da quel momento iniziò un percorso – dolorosamente accidentato – che ancora continua e si riflette nel mio modo di scrivere. Tutto ciò che è in mezzo ve lo risparmio.
Sono successe, grazie a Dio anche cose belle, anzi straordinarie, sono diventata madre di due gemelli nati prematuri, bimbi speciali, ai quali ogni giorno dico "Vi amo"
La loro storia di prematurità mi ha spinto nel volontariato a prestarmi come avvocato per l’Associazione “L’abbraccio dei Prematuri” dell’Ospedale Civile di Pescara.
Nell'età adulta, mossa da un innato senso di giustizia, ho intrapreso studi giuridici, laureata in Giurisprudenza e successivamente un master in Comunicazione Aziendale.
Studiare psicologia, inizialmente quella clinica e poi quella forense, è stata la passione dei freschi vent'anni.
Ad oggi collaboro con uno studio di avvocati penalisti di Roma soprattutto per la difesa del diritto di famiglia.
La poesia per me è verità, quella verità che emerge dalla vita sotterranea della psiche e che all'improvviso trafigge il cuore come un boomerang, a volte doloroso a volte meraviglioso e denuda la storia. In fondo cosa siamo? Siamo tutti il prodotto del nostro vissuto.
E proprio da questo scaturisce la mia prima raccolta poetica "GERMOGLIA L'ANIMA DESERTA" edito da Tabula Fati.
La poesia non ha pretese e non deve avere pretese, la poesia rompe il silenzio anche quello delle coscienze soprattutto in questo periodo storico di pandemia.
Ecco che qui diventa poesia di denuncia, fotografia scolpita con il sangue e lacrime dell'umanità, come in "È TEMPO DI DISOBBEDIRE (poesie infavolate, poesie virulente e altri versi)"LFA Publisher, seconda raccolta poetica.
Appassionata di letteratura, di arte, queste forme per me devono essere coscienza e risveglio. Oggi più che mai scossa sociale. Per questo collaboro come redattrice con vari blog di letteratura e questo spazio è la mia casa. Entrateci con gentilezza.
Ho un canale YouTube ( https://bit.ly/3j3T4kS ) dove riesco ad esprimere l'arte attraverso video poesie recitate ed illustrate, video musicali.
Ah! Dimenticavo l'amore. Sono ancora in pieno viaggio. Come Dante nel bel mezzo di una selva oscura tale da domandarmi ma l'amore è solo un sentimento?
A breve in uscita una terza silloge dal titolo "VIETATO L'INGRESSO AI NON ADDETTI ALL'AMORE".
Adesso, a grandi linee, ho lasciato che le mie parole raccontassero un po’ di me, ma torno subito alla mia passione principale, ovvero attraverso i miei versi riuscire a prendervi a pugni o a sfiorare la vostra guancia con una carezza. A emozionarvi con un bacio.
Benvenuti.
Libri:
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Ma che bella!
Nel dolore intimo hai saputo creare un misto di emozioni che non lasciano spazio ad ambiguità, almeno così io l’ho sentita.
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Grazie Fulvia 🙏❤️
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Versi che emozionano il lettore, bravissima 🥀🥀🥀
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Grazie cara🙏♥️
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Bien
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Grazie 🙏
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Molto bella. Così cruda com’è la morte.
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Grazie mille cara🌹
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