Le sorelle Mirabal, brutalmente uccise dal regime del dittatore Trujillo il 25 novembre del 1960 (Fonte: ansa)
Si è scelta la data del 🎗️ 25 novembre per la giornata sulla violenza sulle donne per ricordare 3 sorelle coraggiose, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), assassinate brutalmente il 25 novembre del 1960 da mandanti del dittatore
Trujillo, il dittatore che sottomise la Repubblica Dominicana tenendola nel caos per più di 30 anni in uno dei regimi più sanguinari dell’America Latina.
Le sorelle Mirabal avevano tentato di contrastare il regime di Trujillo e, per questo, furono assassinate.
L’ unica sorella sopravvissuta, perché non impegnata attivamente, Belgica Adele detta Dedé, ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani: Nelson, Noris e Raul, figli di Patria; Minou e Manuelito, figli di Minerva, che avevano perso il padre e la madre, e Jaqueline figlia di Maria Teresa, che non aveva ancora compiuto due anni. Dedé esorcizzerà il rimorso per essere sopravvissuta alle amatissime sorelle dandosi il compito di custode della loro memoria: «Sopravvissi per raccontare la loro vita». Nel marzo 1999 ha pubblicato un libro di memorie Vivas in su jardin dedicato alle sorelle, le cui pagine sono definite come «fiori del giardino della casa museo dove rimarranno vive per sempre le mie farfalle».
La loro vita è stata narrata anche dalla scrittrice dominicana Julia Alvarez nel romanzo Il tempo delle farfalle (1994), da cui è stato tratto nel 2004 il film di Mariano Barroso In The time of Butterflies, con Salma Hayek.
Scarpette rosse
Perchè si usa il simbolo delle scarpette rosse per indicare la violenza contro le donne? Le Scarpette Rosse, nate nel 2009 da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare gli abusi sulle donne e il femminicidio, sono da allora diventate il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere. La sfida è mantenere viva l’attenzione sul problema per dare alle vittime il coraggio di denunciare, e garantire una rete di sostegno adeguata che renda loro possibile liberarsi da questa oppressione e da questa situazione di pericolo.
Manuela Di Dalmazi
"Io"
Il termine “biografia” in tutti i siti di personaggi illustri ha il sapore della prefazione di un importante libro con dati estratti dal servizio demografico. Il termine “Bio” mi ricorda ortaggi e cibi soggetti a severa disciplina e non fa per me.
Quindi ho deciso di chiamare questa sezione semplicemente “Io”. Non so se è un po’ egocentrico, ma cercherò di far di necessità virtù, soprattutto quando capirò esattamente cosa Dio vuole da me.
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Sono nata in un ridente paesino ai piedi della Maiella, Guardiagrele, nel quale ho preso solo la prima boccata d'aria fresca, (ho ancora mal di gola!) Cresciuta e pasciuta a Pescara sulla costa Adriatica vicino l'obelisco del sommo Vate Gabriele D'Annunzio dal quale, ahimè, ho ripreso solo la statura.
Fin dalle scuole medie, presso le suore dell'ordine delle Orsoline di Chieti, vergavo poemi d'ispirazione pessimistico leopardiani e riottosi Bodleriani.
Quando avevo dieci anni mio zio musicista, celebre tra quelli del conservatorio di Santa Cecilia in Roma, ahimè defunto, scoprì che avevo l’orecchio perfetto per cui mi costrinsero a studiare pianoforte per ben cinque interminabili anni. E io che volevo fare la ballerina alla Heather Parisi! "Com'è umano lei" avrebbe detto Fantozzi.
Quindi con la tristezza nel cuore suonavo con le mani e componevo mentalmente versi.
Da quel momento iniziò un percorso – dolorosamente accidentato – che ancora continua e si riflette nel mio modo di scrivere. Tutto ciò che è in mezzo ve lo risparmio.
Sono successe, grazie a Dio anche cose belle, anzi straordinarie, sono diventata madre di due gemelli nati prematuri, bimbi speciali, ai quali ogni giorno dico "Vi amo"
La loro storia di prematurità mi ha spinto a svolgere attività di volontariato come avvocato per l’Associazione “L’abbraccio dei Prematuri” dell’Ospedale Civile di Pescara.
Nell'età adulta, mossa da un innato senso di giustizia, ho intrapreso studi giuridici, laureata in Giurisprudenza e successivamente ho conseguito un master in Comunicazione Aziendale.
Studiare psicologia, inizialmente quella clinica e poi quella forense, è stata la passione dei freschi vent'anni.
Ad oggi collaboro con uno studio di avvocati penalisti di Roma soprattutto per la difesa del diritto di famiglia.
La poesia per me è verità, quella verità che emerge dalla vita sotterranea della psiche e che all'improvviso trafigge il cuore come un boomerang, a volte doloroso a volte meraviglioso. In fondo cosa siamo? Siamo tutti il prodotto del nostro vissuto.
Proprio da questo scaturisce la mia prima raccolta poetica Germoglia L'anima Deserta edito da Tabula Fati.
La poesia non ha pretese e non deve avere pretese, la poesia rompe ogni silenzio anche quello delle coscienze soprattutto in questo periodo di pandemia: - così la mia poesia è diventata denuncia, fotografia scolpita con il sangue e lacrime dell'umanità, come in È Tempo di disobbedire (poesie infavolate, poesie virulente e altri versi) la mia seconda raccolta poetica edita da LFA Publisher.
Appassionata di letteratura, di arte, queste forme per me devono essere coscienza e risveglio. Oggi più che mai scossa sociale. Per questo collaboro come redattrice con vari blog di letteratura ed ho uno spazio web su Wordpress che è la mia casa. Entrateci con gentilezza.
Ho un canale YouTube (Manuela Di Dalmazi scrittrice: Poesia e Musica) dove riesco ad esprimermi artisticamente attraverso videopoesie recitate ed illustrate, video musicali.
Ah! Dimenticavo: l’amore. Sono ancora in pieno viaggio. Come Dante nel bel mezzo di una selva oscura tale da domandarmi se l’amore sia solo un sentimento.
Finora, a grandi linee, ho lasciato che le mie parole raccontassero un po’ di me, ma torno subito alla mia passione principale: riuscire a prendervi a pugni o a sfiorare la vostra guancia con una carezza, attraverso i miei versi. A emozionarvi con un bacio.
Io.
Benvenuti.
Libri:
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Grazie per avermi fatto conoscere questa storia Manuela. Non ci sono mai troppe parole per commentare la violenza perpetrata a titolo gratuito da alcuni uomini che non possono definirsi tali. Lila
10, 100, 10.000, 25 novembre
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💚
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L’ha ripubblicato su Alessandria today @ Web Media. Pier Carlo Lava.
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Una giornata da ricordare sempre!
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Da non dimenticare! Mai 👠❣️
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❤🙏
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Mai dimenticare. 🙏
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💖
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♥️
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Grazie per avermi fatto conoscere questa storia Manuela. Non ci sono mai troppe parole per commentare la violenza perpetrata a titolo gratuito da alcuni uomini che non possono definirsi tali. Lila
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