Il suo nome è Primavera. Essa è anche uno stato d’animo.
Leggere dentro e fuori.
Più leggere dell’inverno, un po’ meno dell’estate: questa stagione è così.
Ci fa sentire in bilico, con un piede che va verso il mare, e un altro più intimorito che resta a guardare la stagione passata cercando il coraggio di salutarla definitivamente.
Ecco che si alternano ballerine senza calze ai biker, maglioncini di filo ai giubbotti di pelle. Senza un motivo preciso, solo perché quel giorno ci siamo svegliate con un pizzico di audacia in più, perchè ci piace metterci in gioco.
Il rischio, in fondo, è proprio il trampolino che ci permette di stravolgere le nostre vite. Di cambiare.
Pensiamo al risveglio di una Nazione, come accadde con laPrimavera di Praga, nella ritrovata libertà.
La natura che si risveglia.
Personalmente non amo molto questa stagione. Sarà per via della mia allergia alle graminacee sarà forse perché non amo scoprirmi molto sarà perché ti amo estate dove ormai si son già spogliati tutti e nessuno fa più caso a me!
Però adoro il fatto che le giornate sono più lunghe, le temperature miti e di conseguenza la possibilità di poter trascorrere più tempo all’aria aperta.
Dopo il torpore dell’inverno la natura si risveglia donando nuova vita alla terra, vestendola di colori ed avvolgendola di profumi.
La rinascita della natura influisce positivamente sull’umore e di conseguenza o in questa stagione anche noi “ci risvegliamo” e iniziamo a sentirci più attivi e vitali. La primavera è quindi considerata la stagione della rinascita.
La primavera è uno stato d’animo. E la mia ammirazione va a chi riesce a portarla sempre con sè, a non rinchiuderla nell’armadio. A chi non le fa fare il cambio di stagione. Mai.
Manuela Di Dalmazi
"Io"
Il termine “biografia” in tutti i siti di personaggi illustri ha il sapore della prefazione di un importante libro con dati estratti dal servizio demografico. Il termine “Bio” mi ricorda ortaggi e cibi soggetti a severa disciplina e non fa per me.
Quindi ho deciso di chiamare questa sezione semplicemente “Io”. Non so se è un po’ egocentrico, ma cercherò di far di necessità virtù, soprattutto quando capirò esattamente cosa Dio vuole da me.
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Sono nata in un ridente paesino ai piedi della Maiella, Guardiagrele, nel quale ho preso solo la prima boccata d'aria fresca, (ho ancora mal di gola!) Cresciuta e pasciuta a Pescara sulla costa Adriatica vicino l'obelisco del sommo Vate Gabriele D'Annunzio dal quale, ahimè, ho ripreso solo la statura.
Fin dalle scuole medie, presso le suore dell'ordine delle Orsoline di Chieti, vergavo poemi d'ispirazione pessimistico leopardiani e riottosi Bodleriani.
Quando avevo dieci anni mio zio musicista, celebre tra quelli del conservatorio di Santa Cecilia in Roma, ahimè defunto, scoprì che avevo l’orecchio perfetto per cui mi costrinsero a studiare pianoforte per ben cinque interminabili anni. E io che volevo fare la ballerina alla Heather Parisi! "Com'è umano lei" avrebbe detto Fantozzi.
Quindi con la tristezza nel cuore suonavo con le mani e componevo mentalmente versi.
Da quel momento iniziò un percorso – dolorosamente accidentato – che ancora continua e si riflette nel mio modo di scrivere. Tutto ciò che è in mezzo ve lo risparmio.
Sono successe, grazie a Dio anche cose belle, anzi straordinarie, sono diventata madre di due gemelli nati prematuri, bimbi speciali, ai quali ogni giorno dico "Vi amo"
La loro storia di prematurità mi ha spinto a svolgere attività di volontariato come avvocato per l’Associazione “L’abbraccio dei Prematuri” dell’Ospedale Civile di Pescara.
Nell'età adulta, mossa da un innato senso di giustizia, ho intrapreso studi giuridici, laureata in Giurisprudenza e successivamente ho conseguito un master in Comunicazione Aziendale.
Studiare psicologia, inizialmente quella clinica e poi quella forense, è stata la passione dei freschi vent'anni.
Ad oggi collaboro con uno studio di avvocati penalisti di Roma soprattutto per la difesa del diritto di famiglia.
La poesia per me è verità, quella verità che emerge dalla vita sotterranea della psiche e che all'improvviso trafigge il cuore come un boomerang, a volte doloroso a volte meraviglioso. In fondo cosa siamo? Siamo tutti il prodotto del nostro vissuto.
Proprio da questo scaturisce la mia prima raccolta poetica Germoglia L'anima Deserta edito da Tabula Fati.
La poesia non ha pretese e non deve avere pretese, la poesia rompe ogni silenzio anche quello delle coscienze soprattutto in questo periodo di pandemia: - così la mia poesia è diventata denuncia, fotografia scolpita con il sangue e lacrime dell'umanità, come in È Tempo di disobbedire (poesie infavolate, poesie virulente e altri versi) la mia seconda raccolta poetica edita da LFA Publisher.
Appassionata di letteratura, di arte, queste forme per me devono essere coscienza e risveglio. Oggi più che mai scossa sociale. Per questo collaboro come redattrice con vari blog di letteratura ed ho uno spazio web su Wordpress che è la mia casa. Entrateci con gentilezza.
Ho un canale YouTube (Manuela Di Dalmazi scrittrice: Poesia e Musica) dove riesco ad esprimermi artisticamente attraverso videopoesie recitate ed illustrate, video musicali.
Ah! Dimenticavo: l’amore. Sono ancora in pieno viaggio. Come Dante nel bel mezzo di una selva oscura tale da domandarmi se l’amore sia solo un sentimento.
Finora, a grandi linee, ho lasciato che le mie parole raccontassero un po’ di me, ma torno subito alla mia passione principale: riuscire a prendervi a pugni o a sfiorare la vostra guancia con una carezza, attraverso i miei versi. A emozionarvi con un bacio.
Io.
Benvenuti.
Libri:
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4 pensieri riguardo “Il suo nome è Primavera”
Ad un mio amico disabile, ricoverato in ospedale per un rene da portargli via, ebbe come supporto più assiduo una badante peruviana. Parlando con lei mi disse che il suo villaggio era a 4.000 metri: ed io “Al freddo tutto l’anno”. “No!” mi rispose “In primavera tutto l’anno.” 🙂
una stagione che bussa come fiori al ramo, bellissimo questo post, infonde gioia ed entusiasmo per questa stagione appena iniziata…😉😊👍👍
Un caro abbraccio 🤗
Ad un mio amico disabile, ricoverato in ospedale per un rene da portargli via, ebbe come supporto più assiduo una badante peruviana. Parlando con lei mi disse che il suo villaggio era a 4.000 metri: ed io “Al freddo tutto l’anno”. “No!” mi rispose “In primavera tutto l’anno.” 🙂
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una stagione che bussa come fiori al ramo, bellissimo questo post, infonde gioia ed entusiasmo per questa stagione appena iniziata…😉😊👍👍
Un caro abbraccio 🤗
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Tutto il post è 7na splendida dedica a questa bellissima stagione che col suo sbocciare è I suoi colori fa rinascere il cuore❣❣❣🥀🥀🥀
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Grazie amici un abbraccio grande e speriamo che questa guerra finisca 🌹🌹🌹
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